Visioni

Gianni Amelio, il primo corto, il film più politico

Gianni Amelio, il primo corto, il film più politicoGianni Amelio – foto di Claudio Iannone

Venezia 76 Incontro con il regista che ha proposto il suo nuovo lavoro - «Passatempo» - come evento di apertura della Sic. «Siamo arrivati al punto di arrogarci il diritto di uccidere qualcuno che non ha il diritto di sedere al nostro tavolo»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 29 agosto 2019
Evento speciale di apertura della Settimana della Critica è Passatempo di Gianni Amelio interpretato da Renato Carpentieri e dall’esordiente Daouda Sissoko, un cortometraggio folgorante per la quantità di elementi che riesce a mettere in scena, una vasta gamma di sensazioni dall’attesa, allo spiazzamento, alla paura, alla vertigine e insieme alta lezione di cinema sugli spazi, i tempi, i volti. Onirico e politico, a partire da un passatempo d’altri tempi come le parole crociate Già nei primi secondi l’ambientazione svela l’universo in cui stiamo entrando L’ho fatto con innocenza totale. Innocenza per un regista è un ossimoro, non esiste un regista...

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