Alias Domenica
Giorgio Caproni, fantasia e dolcezza: un maestro sensibile
Novecento italiano Il «secondo mestiere» del poeta livornese era una profonda e fedele vocazione educativa: come tale si rivela nella trascrizione dei «Registri di classe», a cura di Nina Quarenghi, per Garzanti
Registro di classe del maestro elementare Giorgio Caproni
Novecento italiano Il «secondo mestiere» del poeta livornese era una profonda e fedele vocazione educativa: come tale si rivela nella trascrizione dei «Registri di classe», a cura di Nina Quarenghi, per Garzanti
Pubblicato circa un anno faEdizione del 24 settembre 2023
E’ il maggio 1963 e nel registro della scuola elementare «Francesco Crispi», sita nel quartiere Monteverde a Roma, il maestro scrive: «Gli anni mi pesano già. La scuola “logora”. Arrivo a casa sfinito. Ma con tutto questo, amo la scuola, e chissà se saprei abbandonarla davvero, come tante volte mi sono proposto di fare». È un docente un po’ esistenzialista, incapace di usare la bacchetta, assai elegante, con «un tratto umano completamente diverso» e una didattica tutta sua, amatissimo dai piccoli studenti: si chiama Giorgio Caproni. Il «secondo mestiere» del poeta livornese è ora racchiuso nel volume Registri di classe...