Visioni
Gitai, l’utopia del piano sequenza
Cinema Ana Arabia, il nuovo film del regista israeliano in gara alla scorsa Mostra di Venezia, arriva finalmente nelle nostre sale. Un racconto da mille e una notte tra Palestina e Israele, seguendo il movimento senza stacchi di una giornalista alla ricerca di storie
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Cinema Ana Arabia, il nuovo film del regista israeliano in gara alla scorsa Mostra di Venezia, arriva finalmente nelle nostre sale. Un racconto da mille e una notte tra Palestina e Israele, seguendo il movimento senza stacchi di una giornalista alla ricerca di storie
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 29 maggio 2014
Racconta Amos Gitai che Ana Arabia prende spunto da molte cose. All’origine c’è un fatto di cronaca, la storia di una donna musulmana a Oum El-Fahem, un villaggio arabo vicino Jaffa, che curata per una mancanza di calcio rivela al medico di essere nata a Auschwitz e di essere perciò ebrea. Cresciuta in Israele dopo la guerra, si era innamorata di un operaio arabo, per stare insieme a lui aveva abbandonato la sua famiglia. Poi c’è l’idea di lavorare ancora una volta tra quelle comunità in cui ebrei e arabi vivono insieme. E il desiderio di narrare un luogo, il...