Internazionale
«Giustificati a sparare». Breonna Taylor, una sentenza che brucia
In una Louisville in stato d’assedio il Gran giurì incrimina uno solo degli agenti che fecero irruzione in casa della 26enne infermiera afroamericana. La mobilitazione di gente comune e vip. Altissima tensione nelle strade, c'è anche la «black militia»
Jefferson Square, a Louisville. L'attesa per la sentenza del Gran giurì
In una Louisville in stato d’assedio il Gran giurì incrimina uno solo degli agenti che fecero irruzione in casa della 26enne infermiera afroamericana. La mobilitazione di gente comune e vip. Altissima tensione nelle strade, c'è anche la «black militia»
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 24 settembre 2020
Due agenti «erano giustificati a sparare», il terzo sarà incriminato per «condotta pericolosa» e rilasciato con una ragionevole cauzione, qualche testimone dice che i poliziotti avrebbero persino avvisato prima di buttare giù la porta. La morte di Breonna Taylor è tutta qui. E centinaia di manifestanti riuniti a Louisville, Kentucky in attesa del Gran giurì hanno cominciato a urlare, incolonnarsi, dirigersi downtown, verso il centro di una città da ore in stato d’assedio. Ancor prima che calasse la sera si registravano i primi contatt con le forze di sicurezza e i primi arresti. Lo stato di emergenza deciso da un...