Italia
Gli sfollati di via Curtatone: «Lavoriamo di giorno e poi dormiamo sulle panchine»
La vita dopo lo sgombero di piazza Indipendenza Rapporti e legami di amicizia frantumati:«È la disintegrazione dell’integrazione»
La vita dopo lo sgombero di piazza Indipendenza Rapporti e legami di amicizia frantumati:«È la disintegrazione dell’integrazione»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 31 agosto 2017
Sara NunziROMA
«Ci volete rendere invisibili» dice Gibron, uno dei ragazzi che abitavano nel palazzo di via Curtatone a Roma, sgomberato dalla polizia a suon di cariche e cannoni ad acqua. A occhi distratti e superficiali potrebbe sembrare vero. Donne, uomini e bambini sembrano spariti, dissolti. Ma così non è. Le loro vite, stravolte, vanno avanti. Tra gli 800 abitanti del palazzo, almeno 700 arrancano, facendo sforzi disumani per mantenere una parvenza di normalità e di dignità. Almeno 700 sono in giro per le strade della città. Come Kidane. Lavora tutte le notti, dalle 21 alle 4 del mattino, nel bar di...