Alias Domenica

Gli spettri evocati da Dag Solstad

Gli spettri evocati da Dag Solstad

Narrativa scandinava Nella cornice della finestra di fronte a lui, un uomo vede assassinare una donna. Potrebbe intervenire, chiamare la polizia, urlare, invece non fa nulla. Da qui i suoi rovelli. A quasi vent'anni dalla uscita, Iperborea traduce dal norvegese «La notte del professor Andersen»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 agosto 2015
Gli spettri – ci ha insegnato Ibsen – stanno dentro il sangue di tutti noi. Si aggirano per il corpo spaesati, spersi come randagi sull’autostrada: se è impossibile stabilirne il pedigree, più imprevedibile ancora è la natura dei loro comportamenti. Sono sì l’eredità delle madri e dei padri, ma sono anche «tutti i pensieri già pensati», «le credenze morte e sepolte», le «cose antiche e defunte». I fantasmi sono intrecciati – dice la signora Alving di Spettri – in una catena senza fine. Arrivano da un punto in fondo al tempo, e si arrampicano lungo sentieri che nessuno ha tracciato....

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi