Internazionale
Golpe, rivolta e caos istituzionale. Il Perù ricambia presidente
Crisi a Lima Dopo la rimozione di Vizcarra, le proteste represse nel sangue e il forfait di Merino, un Congresso delegittimato elegge Sagasti per portare il Paese al voto dell'11 aprile. E così si torna al punto di partenza
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Crisi a Lima Dopo la rimozione di Vizcarra, le proteste represse nel sangue e il forfait di Merino, un Congresso delegittimato elegge Sagasti per portare il Paese al voto dell'11 aprile. E così si torna al punto di partenza
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 novembre 2020Edizione 17.11.2020
È Francisco Sagasti, portavoce del Partido Morado di centro-destra, l’unica forza politica ad aver votato contro la destituzione di Vizcarra, il quarto presidente del Perù in appena due anni, chiamato a traghettare il paese verso le elezioni dell’11 aprile. A votarlo è stato un congresso totalmente delegittimato, in mezzo all’ennesima crisi politica, iniziata con l’illegale rimozione di Martín Vizcarra – descritta da più parti come un colpo di stato parlamentare, ormai largamente sperimentato in America latina – e proseguita con la rinuncia dell’appena insediato Manuel Merino, il cui sogno presidenziale, perseguito negli ultimi due mesi con tanta ostinazione, è durato...