Gramsci, Clausewitz e una riflessione non solo militare
Murales – Aleandro Biagianti
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Gramsci, Clausewitz e una riflessione non solo militare

La guerra di posizione Come si vede 100 anni fa Gramsci ci forniva gli strumenti per capire l’oggi. Quella che chiamiamo la “guerra del XXI secolo”, immaginando chi sa quali innovazioni, si è rivelata ancora una “guerra di materiali”, nel senso di potenza bruta, di logoramento, di distruzione, di massacri, di false notizie, per tempi insopportabilmente lunghi.

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 marzo 2022
In un paragrafo del quaderno 17 Gramsci ragiona della guerra moderna, delle novità risultate dal primo conflitto mondiale, ma anche dalla rivoluzione bolscevica e dal fascismo. Un dato era evidente sin dalla Grande Guerra, qualcosa che investiva il cuore stesso del warfare: “L’attacco si esaurisce avanzando; perciò la vittoria deve essere cercata quanto più possibile nelle vicinanze del punto di partenza”. Con riferimento proprio ai rischi della guerra di aggressione e dell’allungamento delle linee nell’illusione di una guerra breve, Gramsci cita, nello stesso paragrafo, von Clausewitz, il grande teorico tedesco della guerra moderna. Si riferiva ad un saggio in cui...

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