Pedro Coronel, «Donna al balcone», 1949
Alias Domenica
Guadalupe Nettel, nel volto del fanciullo, un feroce inno alla metamorfosi
Scrittrici messicane Tra realismo e prosa visionaria, l’infanzia come sentimento di disagio e rifiuto alla integrazione sociale è al centro degli otto racconti riuniti in La vita altrove: da «La Nuova Frontiera»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 10 settembre 2023
«L’infanzia non finisce tutta in una volta come avremmo voluto da bambini. Rimane lì, rintanata e silenziosa nei nostri corpi maturi, poi appassiti, finché un bel giorno, dopo molti anni, quando crediamo che il carico di amarezza e di disperazione che portiamo sulle spalle ci abbia irrimendiabilmente trasformato in adulti, ricompare con la rapidità e la potenza di un lampo»: così la scrittrice messicana Guadalupe Nettel nell’incipit del suo più recente libro di racconti, La vita altrove, appena pubblicato nella traduzione di Federica Niola (La Nuova Frontiera, pp. 192, €16,90). Sono parole che arrivano con la limpidezza e la perentorietà...