Internazionale
Guerra saudita alle donne: 34 anni di carcere per un tweet
Arabia saudita La dottoranda Salma al-Shebab si è vista sestuplicare la pena in appello. E il suo non è un caso unico: le sentenze si moltiplicano, gli arresti anche
Salma al-Shebab ritratta nella campagna per il suo rilascio dalla ong Alqst
Arabia saudita La dottoranda Salma al-Shebab si è vista sestuplicare la pena in appello. E il suo non è un caso unico: le sentenze si moltiplicano, gli arresti anche
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 agosto 2022
Trentaquattro anni di prigione, la più alta pena carceraria mai comminata in Arabia saudita a un’attivista per i diritti umani. È la condanna letta il 9 agosto scorso dal Tribunale penale speciale a Salma al-Shebab, dottoranda dell’Università di Leeds, attivista per i diritti delle donne e sciita (minoranza storicamente oppressa nel regno). In primo grado ne erano stati comminati sei, sestuplicati in appello. Si aggiungono, a seguire, 34 anni di divieto di espatrio. Il suo reato: aver pubblicato tweet in cui rivendicava diritti e libertà. «Le accuse mosse dalla procura – scrive l’ong saudita Alqst – includono (…) l’aver minato...