Visioni
Hadar Morag: «Il trauma toglie la parola ma bisogna fermare la guerra»
Arte e politica Parla la regista israeliana, a DocLisboa con il film «Tzipora and Rachel Are Not Dead»: «Siamo diventati ciò che più avversavamo. Non firmerò mai la clausola per il cinema "leale" allo Stato israeliano. Il festival ha rifiutato il patrocinio e vista la situazione ne sono felice»
Hadar Morag
Arte e politica Parla la regista israeliana, a DocLisboa con il film «Tzipora and Rachel Are Not Dead»: «Siamo diventati ciò che più avversavamo. Non firmerò mai la clausola per il cinema "leale" allo Stato israeliano. Il festival ha rifiutato il patrocinio e vista la situazione ne sono felice»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 ottobre 2023
Lucrezia ErcolaniLISBONA
«Sentirsi aggressore e vittima allo stesso tempo è terribile» afferma Hadar Morag. La regista israeliana è al festival DocLisboa per presentare il suo film, Tzipora and Rachel Are Not Dead. Un documentario su due sorelle vittime di abusi, di cui una delle due ospedalizzata per il disagio psichico che vive. Una storia importante che viene però sorpassata da tutto quello che sta accadendo tra Israele e Palestina. «Ho lavorato a questo film per 16 anni. E ora che dovrei parlarne, mi sembra di non ricordare nulla, è come se avessi perso le mie parole» spiega la regista, scossa ma decisa...