Cultura
Han Kang, tra il corpo e il dolore, con grazia ossessiva
Nobel letteratura L’avvicinamento circospetto all’indefinito, ai «mali oscuri» dell’anima, spesso attraverso il racconto dei sogni, è un motivo ricorrente nelle sue opere. Tra i più giovani a essere premiata dall'Accademia svedese, la prima coreana: «La vegetariana» è il suo libro più noto. Nel catalogo Adelphi quattro titoli: un quinto è in uscita a fine ottobre
La scrittrice sudcoreana Han Kang (foto Ansa), premio Nobel della letteratura 2024
Nobel letteratura L’avvicinamento circospetto all’indefinito, ai «mali oscuri» dell’anima, spesso attraverso il racconto dei sogni, è un motivo ricorrente nelle sue opere. Tra i più giovani a essere premiata dall'Accademia svedese, la prima coreana: «La vegetariana» è il suo libro più noto. Nel catalogo Adelphi quattro titoli: un quinto è in uscita a fine ottobre
Pubblicato circa un mese faEdizione del 11 ottobre 2024
Il dialogo con il proprio corpo, con il quale si intrattiene una relazione solo apparentemente intima, che all’improvviso rivela una perfetta estraneità. Le ferite della psiche, ricucibili attraverso il tentativo di esprimere l’Io con i mezzi della scrittura. Un lirismo discreto, misurato in immagini poetiche spiazzanti, enigmatiche, condotto da una voce dolente e indomita: sono tra gli elementi fondanti della narrativa della sudcoreana Han Kang – nota da noi soprattutto per La vegetariana (2007, Adelphi 2016) –, alla quale ieri l’Accademia di Svezia ha attribuito il premio Nobel per la letteratura: prima del suo paese a vincerlo, e raro caso...