Cultura
Hanif Abdurraqib e la «casa» dell’identità nera
L'intervista Parla l’autore di «Finché non ci ammazzano», una raccolta di interventi intorno alla musica edita da Black Coffee. «I testi del rap sono come finestre narrative aperte su vite trascurate. Ascoltarli equivale a fare un giro nelle viscere di una città. Anche gli storici lavorano così, immersi in ciò che narrano»
Un ritratto del poeta e critico musicale Hanif Abdurraqib tratto dalla sua pagina web: www.abdurraqib.com
L'intervista Parla l’autore di «Finché non ci ammazzano», una raccolta di interventi intorno alla musica edita da Black Coffee. «I testi del rap sono come finestre narrative aperte su vite trascurate. Ascoltarli equivale a fare un giro nelle viscere di una città. Anche gli storici lavorano così, immersi in ciò che narrano»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 17 agosto 2021
In una conferenza tenuta nel 1965 alla Cambridge University, e ripresa nel film I Am Not Your Negro (2016), James Baldwin spiegava come il racconto pubblico orchestrato dai dominanti, in questo caso i bianchi nella società americana, distrugga «il senso della realtà» dei neri impedendogli di riconoscere se stessi nell’identità del Paese in cui sono nati. «Non puoi crescere identificandoti con Gary Cooper che uccide gli indiani e poi scoprire che l’indiano sei tu», rifletteva il celebre scrittore e attivista nero scomparso in Francia alla fine degli anni Ottanta. Parole che mezzo secolo più tardi sembrano interrogare ancora l’esperienza quotidiana...