Alias Domenica
Hannah Arendt, la prima crepa nel totalitarismo sovietico
All’indomani del 1956 Testimone diretta e entusiasta partecipe della Rivoluzione ungherese, Hannah Arendt ne scrisse, aggiungendo novità concettuali decisive, in un libro mai integralmente edito in Italia: Cortina
Budapest, 1956
All’indomani del 1956 Testimone diretta e entusiasta partecipe della Rivoluzione ungherese, Hannah Arendt ne scrisse, aggiungendo novità concettuali decisive, in un libro mai integralmente edito in Italia: Cortina
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 21 luglio 2024
La lezione politica che Hannah Arendt trae dai «fatti d’Ungheria» del 1956 è consegnata a un saggio straordinario – scritto a caldo e comparso nel 1958 come epilogo della seconda edizione di Le origini del totalitarismo – che solo ora viene presentato nella sua versione estesa al lettore italiano, sotto il titolo La rivoluzione ungherese e l’imperialismo totalitario (a cura di Simona Forti e Gabriele Parrino, Cortina, pp. 108, € 14,00). «Quel che è successo in Ungheria non è accaduto in alcun altro luogo del mondo; i dodici giorni della rivoluzione hanno in sé più valore storico dei dodici anni...