Italia

Hotspot di Lampedusa, voci da dietro le sbarre

Hotspot di Lampedusa, voci da dietro le sbarreDentro l’hotspot di Lampedusa – Lidia Ginestra Giuffrida

Ieri porte aperte alla stampa I migranti che restano all’interno della struttura sono all’oscuro del loro destino

Pubblicato circa un anno faEdizione del 23 agosto 2023
«Dentro l’hotspot si vive male. I bambini e le famiglie stanno tutti insieme. Fanno dormire fuori anche i minori. Siamo troppi. Qui c’è troppa gente. Noi da qui non possiamo uscire, siamo come in carcere», racconta Mohamed Belhaj, 35 anni. Il ragazzo, di origine tunisina, è arrivato nell’hotspot di Lampedusa il 2 agosto. «Sono qua dentro da 20 giorni senza sapere dove andrò dopo. Lo chiedo sempre, ma non me lo dice nessuno. Non è la prima volta che provo a entrare in Italia, ho vissuto quattro anni in Sicilia prima di essere rimandato indietro in Tunisia», continua. Ieri i...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi