I buchi neri del razzismo occidentale
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I buchi neri del razzismo occidentale

Lo stadio Yarmouk di Gaza trasformato in un centro di detenzione

Narrazioni scomode La Palestina è «la» questione del nostro tempo. Le discussioni sull’antisemitismo e sulla Shoah che ruotano attorno a Israele e la continua giustificazione della guerra coloniale contro i nativi palestinesi ci portano necessariamente negli archivi oscuri dell’Occidente. Secoli di antisemitismo non si sono certo risolti con il sostegno incondizionato allo Stato di Israele, né trasferendo la paura dell’altro dall’ebreo al musulmano

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 29 febbraio 2024
Il modo in cui televisioni e giornali occidentali raccontano il massacro in corso a Gaza, la pulizia etnica e l’intento genocidiario di Israele, riporta di attualità quello che scriveva Stuart Hall oltre quarant’anni fa sul razzismo strutturale dei media britannici. Il razzismo per l’intellettuale giamaicano non poteva essere ridotto a patologia individuale ma doveva essere considerato come una struttura di potere «naturalizzata» nel senso comune che organizza il mondo a vantaggio di alcuni e a discapito di altri. Una delle strategie chiave per rappresentare il proprio nemico è disumanizzarlo. Ridurlo a uno stato animale destinato all’annientamento anonimo. Questa strategia non...

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