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I campionati mondiali dell’ipocrisia
Lezioni morali a chi Nessuno, tra quanti si sbracciano per i diritti umani in Qatar, avverte il bisogno di esporsi con la stessa energia riguardo i miliardi di euro in armi che le industrie della "Difesa" dei paesi europei esportano ogni anno a Doha, Riyad e verso altri regimi che - anche grazie a quelle stesse armi - riescono a soffocare ogni forma di dissenso interno
– Ap
Lezioni morali a chi Nessuno, tra quanti si sbracciano per i diritti umani in Qatar, avverte il bisogno di esporsi con la stessa energia riguardo i miliardi di euro in armi che le industrie della "Difesa" dei paesi europei esportano ogni anno a Doha, Riyad e verso altri regimi che - anche grazie a quelle stesse armi - riescono a soffocare ogni forma di dissenso interno
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 27 novembre 2022
Sui primi Mondiali di calcio ospitati da uno Stato arabo, il Qatar, in Italia e in numerosi altri paesi sulle due sponde dell’Atlantico sono stati prodotti una pletora di programmi tv e articoli volti a denunciare le violazioni dei diritti umani nel Paese. Secondo il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, per citare uno dei più recenti esempi, «le immagini della nazionale tedesca di mettersi la mano di fronte alla bocca» fa «la storia dello sport ma anche la storia di tutti noi». Anche Fiorello, usando la proverbiale serietà dell’ironia, ha sottolineato che «si dovrebbero ritirare tutti da questo Mondiale» in...