Italia

I dimenticati di Rosarno tra paura e non lavoro

I dimenticati di Rosarno tra paura e non lavoroUn lavoratore allo stoccaggio delle arance in una cooperativa che collabora con il progetto solidale sos Rosarno – Valerio Nicolosi

Italia Viaggio nelle tendopoli della Piana di Gioia Tauro dove le condizioni igieniche e sanitarie sono allucinanti. I migranti vivono nella morsa dell’occupazione nei campi che sta per finire e il timore del Covid-19. L’aiuto dei medici volontari

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 1 aprile 2020
Valerio NicolosiPIANA DI GIOIA TAURO
Girare in macchina a Rosarno e nei paesi vicini fa impressione, in giro ci sono poche auto e tantissime biciclette, quelle con le quali i migranti si muovono dalle tendopoli ai campi di arance, passando per i piccoli negozi alimentari gestiti da altri migranti e dove è possibile trovare spezie e cibo africani. Il lavoro dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro rientra tra quelli fondamentali per il nostro Paese, quindi non si può bloccare. Le arance che arrivano nelle tavole degli italiani vengono raccolte dai 1.200 braccianti, tutti migranti, che vivono nei comuni di Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro...

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