Commenti
I «drughi» 40 anni dopo
Ragazzi di stadio Persino del calcio ai nuovi branchi importa ormai poco: non ne parlano più di tanto, non gli interessa valutare chi è bravo a giocare e chi no, la sola cosa che conta è che sia dei tuoi o degli altri
Una scena dal film "Ragazzi di stadio, quarant'anni dopo"
Ragazzi di stadio Persino del calcio ai nuovi branchi importa ormai poco: non ne parlano più di tanto, non gli interessa valutare chi è bravo a giocare e chi no, la sola cosa che conta è che sia dei tuoi o degli altri
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 30 dicembre 2018
«Devi offendere e basta». C’è un talento speciale di cui solo alcuni registi sono dotati. Magari ne hanno altri ed importanti, ma mancano di questo: la intuizione anticipata di fenomeni socio-politici e culturali che solo più tardi si imporranno all’attenzione dei più. Il più talentuoso, da questo punto di vista ( anche da molti altri, ovviamente ), è in Italia certamente Nanni Moretti, basti pensare a «Il Caimano» che esce quando il berlusconismo non ha ancora dispiegato le sue grandi ali egemoniche; o ad «Habemus Papa», per non parlare di «Ecce Bombo». L’altro italiano dotato di questo talento è un documentarista,...