Commenti

I gangster, lo Stato e l’immaginario

I gangster, lo Stato e l’immaginarioFeriti soccorso dopo il pestaggio nella scuola Diaz – Marco Di Lauro/Ap

Venti di Genova Ci hanno torturato, non solo picchiato, e lo hanno fatto perché «si può fare», nella pressoché totale oggettiva impunità

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 20 luglio 2021
Sono passati 9 anni da quando Diaz nel Febbraio del 2012 vinse il Premio del Pubblico al Festival del cinema di Berlino e l’effetto che il film ha sugli spettatori è sempre lo stesso: finiscono i titoli di coda e restano in silenzio, sotto shock. Quando mi capita di essere lì, dopo un po’ mi si chiedono spiegazioni e analisi storico-politiche di come si è arrivati a quei giorni maledetti. Ma io non sono uno storico e nemmeno un politico, così finisco spesso per pensare che se tanta gente ha bisogno ancora di analisi e spiegazioni ciò si deve senz’altro...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi