Internazionale
I giornalisti cacciati da Kiev ancora senza risposte: «Vogliamo tornare»
Crisi ucraina Alfredo Bosco e Andrea Sceresini ricostruiscono un anno di guerra fino al ritiro dell’accredito. Dai servizi ucraini nessuna spiegazione. «Il lavoro in Russia o in Donbass non può essere il discrimine per accettare reporter»
Andrea Şeceresini e Alfredo Bosco
Crisi ucraina Alfredo Bosco e Andrea Sceresini ricostruiscono un anno di guerra fino al ritiro dell’accredito. Dai servizi ucraini nessuna spiegazione. «Il lavoro in Russia o in Donbass non può essere il discrimine per accettare reporter»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 11 marzo 2023
«La cosa che ci preme di più è poter tornare in Ucraina per lavorare come abbiamo sempre fatto e che il nostro caso non diventi un precedente», hanno spiegato Andrea Sceresini e Alfredo Bosco ieri, nella sede romana della Stampa estera. «Essere stati in Donbass dalla parte separatista o in Russia non può rappresentare un discrimine per accettare o meno i giornalisti in territorio ucraino, anche perché non si tiene conto del fatto che molti dei colleghi che sono stati ‘dall’altro lato’ negli anni scorsi sono spesso stati critici contro il governo russo». INVITATI a parlare del caso mediatico che...