Internazionale
I giorni del coyote a Tijuana
Al di là del muro Nella città messicana c’è chi dorme negli "albergues" sognando di passare la frontiera con gli Usa e chi fa il percorso inverso in cerca di viagra e dentisti a basso costo. Mentre i "tijuanensi doc" provano a scavalcare le barriere invisibili del classismo
Tijuana, la barriera tra Messico e Stati uniti. Sotto, uno dei cartelli pubblicitari che campeggiano sul confine – Gianpaolo Contestabile
Al di là del muro Nella città messicana c’è chi dorme negli "albergues" sognando di passare la frontiera con gli Usa e chi fa il percorso inverso in cerca di viagra e dentisti a basso costo. Mentre i "tijuanensi doc" provano a scavalcare le barriere invisibili del classismo
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 1 dicembre 2019
Forse, oggi, Manu Chao, scrivendo Welcome to Tijuana, invece che «tequila, sexo y marijuana» canterebbe di «cerveza, viagra, y migrantes». Continua ad essere vero, però, che per il «coyote non esiste dogana». I coyote sono persone reali, spesso dipinte come leggendarie, che si “offrono” di portare migranti al di là del confine, superando controlli, muri e barriere, in cambio di un lauto compenso. Molte volte chi si affida ai coyote compra solo l’illusione del “sogno americano”. Spesso, molto spesso, non appena toccato il territorio statunitense, quando il coyote abbandona i suoi clienti, si viene fermati ed espulsi. Così l’incubo del...