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I perdenti della globalizzazione hanno detto no a Hillary

I perdenti della  globalizzazione hanno detto no a HillaryHillary Clinton

Elezioni Usa Trump ha raccolto l’eredità dei tea party, la loro carica antistatale e antielitaria, di chiusura comunitaria, individualista, integralista. Clinton, invece, è stata sentita come l’opposto di Occupy Wall Street, della rivolta di un'America giovane, oppressa dai debiti universitari, dai bassi salari e dai lavori precari, a cui il "socialismo" di Sanders aveva dato una speranza

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 10 novembre 2016
La vittoria di Donald Trump è la conferma che le classi esistono e che vince chi sa interpretarne il conflitto. Bastava guardare gli spot conclusivi della campagna elettorale: da un lato una ricca borghese nel suo bel salotto soddisfatta di sé e pronta a promettere ai vincenti come lei che tutto sarebbe continuato così; dall’altro fabbriche chiuse e ghetti in rivolta e la promessa a una classe operaia messa ai margini e a una piccola borghesia spaventata e armata che tutto sarebbe cambiato. Dei sommovimenti profondi della società americana Trump ha raccolto l’eredità dei tea party, la loro carica antistatale...

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