Internazionale
I tre virus dei rifugiati in Libia: corona, fame e schiavitù
Africa L'Unhcr sospende le attività per mancanza di attrezzature protettive. Partenze verso l’Europa sono sospese, i centri di detenzione troppo affollati. Cresce la paura tra i richiedenti asilo
Un centro di detenzione per rifugiati in Libia – Ansa
Africa L'Unhcr sospende le attività per mancanza di attrezzature protettive. Partenze verso l’Europa sono sospese, i centri di detenzione troppo affollati. Cresce la paura tra i richiedenti asilo
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 marzo 2020
In Libia si sta scherzando con il fuoco. Non bastava la guerra civile che dura da un anno e che vede contrapposti il Governo di accordo nazionale libico (Gna) e l’Esercito nazionale libico (Enl). Ora a far paura è anche la diffusione del coronavirus. Se finora è stato registrato solo un caso positivo, è pur vero che questo dato lascia più di qualche dubbio dato che la Libia non ha strumenti idonei per rivelare i contagi. Se il numero di infettati dovesse crescere, il disastro umanitario sarebbe scontato: il sistema sanitario libico è al collasso dopo anni di guerra, mancanza...