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I treni di Lidia
Lidia per la pace Era un’instancabile viaggiatrice, sempre disponibile per assemblee e incontri pubblici. A un certo punto, una sorta di leggenda che circolava nel manifesto-Pdup voleva che lei scendesse da un treno per prenderne un altro a dimostrazione del suo generoso concedersi al rapporto con gli altri della comunità politica che aveva scelto
Lidia Menapace nell'aprile 2020.
Lidia per la pace Era un’instancabile viaggiatrice, sempre disponibile per assemblee e incontri pubblici. A un certo punto, una sorta di leggenda che circolava nel manifesto-Pdup voleva che lei scendesse da un treno per prenderne un altro a dimostrazione del suo generoso concedersi al rapporto con gli altri della comunità politica che aveva scelto
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 15 dicembre 2020
Fisico minuto, carattere gentile e puntiglioso. Ogni volta che si ascoltava un suo intervento, o si leggeva un suo articolo, c’erano spunti per riflettere. Lidia Brisca Menapace è stata con noi del manifesto fin dal 1969. Ricorda, ad esempio, Filippo Maone, memoria storica del gruppo e del giornale, che ebbe il compito di contattarla per primo: «Eravamo ancora nel Pci, non era uscito il primo numero del mensile. Ricordo che andai a trovarla, era la fine del 1968 o l’inizio del 1969, all’Università Cattolica di Milano per raccontarle cosa avevamo intenzione di fare. Lidia si mostrò subito interessata a collaborare...