Cultura
I versi sotto la divisa
Salone del libro di Torino Intervista con lo scrittore e poeta statunitense Brian Turner, in Italia per il suo «La mia vita è un paese straniero» (NN editore). Dalla vita militare e la guerra in Iraq all'America consapevole della sua violenza
Michael Murphy, «Gun Country», 2014
Salone del libro di Torino Intervista con lo scrittore e poeta statunitense Brian Turner, in Italia per il suo «La mia vita è un paese straniero» (NN editore). Dalla vita militare e la guerra in Iraq all'America consapevole della sua violenza
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 20 maggio 2017
In Iraq, nel 2003, il suo capo squadra amava ripetere, «il nostro lavoro è dare la caccia all’anima della gente». Ora, Brian Turner sa che essere un soldato significa che anche «altri faranno lo stesso con noi» e che i «nemici» sono solo persone, talvolta simili, che un conflitto ha diviso. Poeta e scrittore californiano, Turner ha servito per oltre sette anni nell’esercito degli Stati Uniti. Il mestiere delle armi è però tutt’altro che un incidente nella biografia della sua famiglia, scandita dalle guerre. Quella di Corea per il padre, un Hells Angels che istruiva il figlio all’uso delle armi...