Politica
Ibrahim nella trappola del decreto sicurezza: come si smonta l’integrazione
La storia Arrivato in Italia a 16 anni, studia e vive con la famiglia di un ex dirigente della regione Sicilia, che dice: «Persino il responsabile dell’ufficio permessi della Questura si è stupito quando gli ho raccontato che il comune ha rifiutato l’iscrizione all’anagrafe»
Giovani migranti
La storia Arrivato in Italia a 16 anni, studia e vive con la famiglia di un ex dirigente della regione Sicilia, che dice: «Persino il responsabile dell’ufficio permessi della Questura si è stupito quando gli ho raccontato che il comune ha rifiutato l’iscrizione all’anagrafe»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 4 gennaio 2019
Sta studiando in un istituto tecnico a Palermo, a breve prenderà il diploma. Un «sogno» per Ibrahim, giunto in Italia quattro anni fa dopo avere attraversato da solo, senza famiglia, il deserto sub-sahariano e patito l’incubo dei campi libici. Ma Ibrahim, che ora ha 20 anni, come tanti altri migranti in questo momento si trova nel limbo della burocrazia. Anzi, nella trappola del decreto-sicurezza. In mano ha solo la ricevuta che gli hanno rilasciato in commissariato dove ha presentato la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno; all’anagrafe, invece, lo hanno respinto. La sua richiesta di iscrizione, fatta a novembre...