Lavoro
L’embargo del greggio russo ferma l’Isab-Lukoil di Priolo
Diecimila posti a rischio nel polo petrolchimico del siracusano Il Mise: «Pronti a decretare l’area di crisi complessa». La replica della Regione: «Abbiamo presentato sette mesi fa la richiesta, nessun tipo di risposta ci è stata data nonostante abbiamo scritto quattro volte al ministro Giorgetti»
Polo petrolchimico di Priolo – foto di Dino Fracchia/Buenavista
Diecimila posti a rischio nel polo petrolchimico del siracusano Il Mise: «Pronti a decretare l’area di crisi complessa». La replica della Regione: «Abbiamo presentato sette mesi fa la richiesta, nessun tipo di risposta ci è stata data nonostante abbiamo scritto quattro volte al ministro Giorgetti»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 1 giugno 2022
Stop al petrolio russo via mare entro il 2022, la decisione del Consiglio europeo rischia di decretare la fine della raffineria Isab-Lukoil di Priolo e, con la sua chiusura, la crisi del porto di Augusta. Cgil e Filctem nazionali, regionali e di Siracusa chiedono al governo di intervenire sulle banche affinché riaprano le linee di credito all’Isab, consentendo così alla società di comprare il greggio su altri mercati. La raffineria di Priolo è un’azienda di diritto italiano controllata dalla svizzera Litasco Sa, a sua volta controllata dalla russa Lukoil. Isab impegna, tra lavoratori diretti e indiretti, circa 3mila persone, quasi...