Italia
Il business delle macerie, se il modello è L’Aquila
Emergenza post terremoto Rimosse e stoccate come «rifiuti urbani», per ordinanza della Protezione civile. Come in Abruzzo e in Emilia, dove le cosche hanno fatto affari anche con la raccolta dei detriti. Tutto descritto in un dossier di Libera
Pescara del Tronto – Lapresse
Emergenza post terremoto Rimosse e stoccate come «rifiuti urbani», per ordinanza della Protezione civile. Come in Abruzzo e in Emilia, dove le cosche hanno fatto affari anche con la raccolta dei detriti. Tutto descritto in un dossier di Libera
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 6 settembre 2016
Serena Giannico L’AQUILA
Macerie trattate come nel terremoto dell’Aquila e dell’Emilia. Scaturiscono dalla dichiarazione dello stato di emergenza e da un’ordinanza della Protezione civile del primo settembre scorso, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, le modalità per la rimozione e lo stoccaggio dei detriti che al momento sovrastano i borghi del centro Italia sfigurati dalle scosse. L’ordinanza è la 391; s’incentra sugli «ulteriori interventi urgenti conseguenti all’eccezionale evento sismico che ha colpito il territorio di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo» ed è una deroga al decreto legislativo del 3 aprile 2006. Nell’articolo 3 vengono elencate procedure e disposizioni per la «raccolta e...