Italia

Il caos immigrazione rovina anche chi ci lavora

Il caos immigrazione rovina anche chi ci lavoraUn'operatore di uno Sprar insegna italiano ai migranti

Ricerca Fp Cgil-Fondazione Di Vittorio In Italia sono ben 65mila gli operatori dei servizi pubblici legati al settore. Pagano un sistema emergenziale con precarietà, organizzazione zero ed esuarimento

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 29 settembre 2018
Sono quelli che lavorano in prima linea, che conoscono meglio la realtà e i problemi dell’immigrazione. Ma non vengono mai ascoltati e non hanno voce. Sono i 65mila operatori impegnati nel segmento di soccorso, accoglienza e integrazione: dai centri di identificazione, alle Ong, dai medici a chi lavora negli Sprar. Tante mansioni diverse – solo le forze dell’ordine non sono comprese – che quotidianamente vivono l’«emergenza». La Fp Cgil ha per la prima volta voluto dare voce a queste persone con una ricerca svolta assieme alla Fondazione Di Vittorio, dal titolo “La condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi...

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