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Il capitolo Rai tra appetiti e improvvisazione

Ri-mediamo Privatizzare l’azienda pubblica in tutto o in parte è sempre stato l’obiettivo delle linee liberiste, delle vecchie destre, di qualche sacerdote di rito «blairiano» della sinistra. In particolare, l’aspirazione di cedere al mercato Rai1 e Rai2, passando per la strada di equiparare i tetti di affollamento di spot ai più elevati limiti delle stazioni commerciali, ebbe persino un momento di gloria

Ancora non è stata costituita la commissione parlamentare di vigilanza Rai, visto che mancano diversi nominativi. E visto, soprattutto, che non sembra pronto l’accordo sull’intero mosaico. In tale contesto, si bisbiglia che il Partito democratico, virtualmente estromesso dalla gestione della Rai grazie alla legge orchestrata dallo stesso Matteo Renzi, otterrebbe il contentino della presidenza della vigilanza. Quest’ultima, a differenza di quanto ha scritto su la Repubblica di ieri il pur sempre informato Sergio Rizzo, non ha più tra i suoi poteri l’elezione del consiglio di amministrazione che spetta ora alle assemblee di camera e senato. Tuttavia, e qui i dubbi...

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