Alias Domenica
Il cappello di Beuys
Indossare il feltro: primordi animali, preservando energia Insegna dello «shaman» nelle culture eurasiatiche, il cappello entra, per via del feltro, nel sistema simbolico dell’artista tedesco, con il miele e il grasso. Per automitologizzarsi Beuys si appropria di una modalità visivo-verbale tipica dell’arte medievale: le figure hanno sempre attributi riconoscibili
Andy Warhol, Joseph Beuys, 1980, Berlino – Stiftung Sammlung Marx, Hamburger Bahnhof-Museum für Gegenwart
Indossare il feltro: primordi animali, preservando energia Insegna dello «shaman» nelle culture eurasiatiche, il cappello entra, per via del feltro, nel sistema simbolico dell’artista tedesco, con il miele e il grasso. Per automitologizzarsi Beuys si appropria di una modalità visivo-verbale tipica dell’arte medievale: le figure hanno sempre attributi riconoscibili
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 25 agosto 2019
E’ il 1971. Nella grande fotografia dai toni ocra un uomo incede verso di noi, in una posa frontale, monumentale, che ricorda i seminatori di Millet e i proletari di Pellizza da Volpedo. Ha lo sguardo fisso in avanti, il passo deciso; indossa stivali, un gilet da pescatore, un cappello di feltro. In basso a destra una scritta a mano, in italiano, «La rivoluzione siamo Noi», e una firma, «Joseph Beuys». In quella che è probabilmente una delle immagini più iconiche dell’arte del ventesimo secolo (era l’affiche della sua mostra alla Modern Art Agency di Lucio Amelio, a Napoli), l’artista...