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Il cavaliere pallido che l’arte non volle vedere

Il cavaliere pallido che l’arte non volle vedereEdvard Munch, «Autoritratto dopo la Spagnola», 1919

Arte e pandemie La Spagnola ha mietuto molte vittime illustri, ma pochi artisti se ne sono occupati nel proprio lavoro: il cinema e la letteratura la ignorarono quasi del tutto

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 6 giugno 2020
Undici novembre 1918, Edmond Rostand, l’autore del Cyrano, è a Parigi. A mezzogiorno sente il colpo di cannone che annuncia l’agognato armistizio. Scende in strada unendosi alla folla. «Adesso possiamo anche morire!», dice abbracciando un amico. Morirà il due dicembre colpito dall’influenza spagnola. Nell’ottobre del 1918 a Vienna, Egon Schiele aveva appena finito di dipingere Coppia accovacciata, un autoritratto familiare che anticipava la prossima paternità: quel figlio non nascerà mai perché dapprima morirà la moglie Edith e tre giorni dopo, il 31 ottobre, lo stesso artista. Non era la prima vittima illustre tra gli artisti della Wiener Secession: Gustav Klimt,...

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