Internazionale
Il corteo di Roma: «Ocalan e Rojava isolati, così non ci sarà mai democrazia»
Kurdistan Ieri in migliaia alla manifestazione nazionale per la liberazione di Apo e dei prigionieri politici in Turchia. In prima fila i ragazzi italiani ex Ypg minacciati dalla misura di sorveglianza speciale. Parla Hatip Dicle, ex negoziatore nel 2015 tra Pkk e Ankara: «Erdogan pretese l’ingresso delle Ypg nell’Els. E la pace fallì»
La testa del corteo romano, gli ex combattenti italiani delle Ypg/Ypj – Chiara Cruciati
Kurdistan Ieri in migliaia alla manifestazione nazionale per la liberazione di Apo e dei prigionieri politici in Turchia. In prima fila i ragazzi italiani ex Ypg minacciati dalla misura di sorveglianza speciale. Parla Hatip Dicle, ex negoziatore nel 2015 tra Pkk e Ankara: «Erdogan pretese l’ingresso delle Ypg nell’Els. E la pace fallì»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 17 febbraio 2019
Chiara CruciatiROMA
Un’umanità variegata ha camminato ieri nel centro di Roma tra bandiere del Kurdistan, del Pkk, delle unità di difesa di Rojava Ypg/Ypj. Vessilli con lo sfondo giallo e il volto di Abdullah Ocalan hanno attraversato l’intero corteo, organizzato nella capitale – come ogni anno nell’anniversario del rapimento del leader del Pkk – da Uiki, Rete Kurdistan e Comunità curda in Italia. C’erano donne e uomini, famiglie, centri sociali, palestre popolari, Non una di meno, c’erano Cobas, Cgil e Fiom, Arci e Anpi, c’erano le associazioni pro-palestinesi. E i partiti, Pap, Rifondazione e Altra Europa. Cinquemila persone in un giorno particolare,...