Internazionale
Il Covid-19 avanza tra le macerie di Beirut e della sanità pubblica
Libano Ieri nuovo record di casi, Msf: «Una crisi come nella guerra civile». Emergenza lavoratori migranti: abbandonati senza assistenza. Macron intima all’Iran di non interferire. Conte forse nella capitale dopo ferragosto
Un’infermiera e un paziente nell’ospedale pubblico di Tripoli, Libano, durante l’epidemia di Covid-19 – Ap
Libano Ieri nuovo record di casi, Msf: «Una crisi come nella guerra civile». Emergenza lavoratori migranti: abbandonati senza assistenza. Macron intima all’Iran di non interferire. Conte forse nella capitale dopo ferragosto
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 agosto 2020
Allarme di Medici Senza Frontiere: «Una crisi sanitaria come nella guerra civile (1975-90)», dichiara Mego Terzian, presidente franco-libanese di Msf in Francia. «Ci furono bombardamenti su depositi di petrolio non lontani dal porto. Scene simili. La città fu completamente devastata, la gente vagava per le strade, ferita, disperata, senza sapere dove andare». Saltato il lockdown dal 30 luglio al 10 agosto, l’inefficiente sistema sanitario libanese si è trovato con l’esplosione davanti a un’emergenza nell’emergenza. Ovviamente senza nemmeno immaginare di poter operare con le dovute misure di protezione, con tre ospedali chiusi e altri danneggiati in seguito alla deflagrazione al porto...