Alias Domenica
Il cuscinetto di Sereni
Trasalimenti e flash sulle gradinate di San Siro Il poeta andava a vedere le partite casalinghe dell’Inter portandosi un cuscino di gommapiuma: ma rimaneva perlopiù in piedi, ansioso e muto. In Vittorio Sereni la passione per il calcio e per l’Inter erano un’allegoria, nel cimento della partita, della dialettica di vita e morte
Vittorio Sereni a San Siro – courtesy Giovanna Sereni
Trasalimenti e flash sulle gradinate di San Siro Il poeta andava a vedere le partite casalinghe dell’Inter portandosi un cuscino di gommapiuma: ma rimaneva perlopiù in piedi, ansioso e muto. In Vittorio Sereni la passione per il calcio e per l’Inter erano un’allegoria, nel cimento della partita, della dialettica di vita e morte
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 25 agosto 2019
Racconta Giovanna, ultima di tre figlie femmine, che suo padre Vittorio Sereni andava regolarmente a San Siro per la partita casalinga dell’Inter accompagnato, nei suoi ultimi anni, da Giovanni Raboni (abitavano nello stesso stabile di via Paravia, a pochi passi dallo stadio) e talvolta anche da Maurizio Cucchi, terza corona poetica del tifo interista. Aggiunge l’intestataria della poesia Giovanna e i Beatles (meraviglioso flash a recupero del tempo adolescente e già dissipato) che Sereni andava allo stadio, allora a gradinate di cemento nudo, con un piccolo cuscino che in realtà non usava quasi mai preferendo rimanere in piedi a braccia...