Visioni
Il film di formazione di Spielberg e il «terzo occhio» della camera
Cinema È uscito negli Usa «The Fabelmans», il lavoro più autobiografico del regista, in Italia dal 22 dicembre. La famiglia, la prima volta davanti a uno schermo, il controllo della realtà
Una scena di «The Fabelmans»
Cinema È uscito negli Usa «The Fabelmans», il lavoro più autobiografico del regista, in Italia dal 22 dicembre. La famiglia, la prima volta davanti a uno schermo, il controllo della realtà
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 27 novembre 2022
Giulia D'agnolo VallanNEW YORK
Quasi a contraddire la sua immagine di regista «per le masse», l’autobiografia attraversa in modo esplicito gran parte dell’opera di Steven Spielberg, a partire dal road movie giovanile, Sugarland Express, punteggiandola, come uno scrapbook, di istantanee di famiglia su temi ricorrenti – la rottura tra i genitori, l’abbandono, la fuga nei mondi dell’immaginazione, l’amore incondizionato per la madre, la solitudine infantile, il rapporto distante con il papà. A volte è più esplicita, come in ET, Incontri ravvicinati del terzo tipo e A.I., il magnifico Pinocchio secondo Spielberg/Kubrick; a volte nascosta sotto false spoglie, come nell’adattamento da Ballard L’impero del sole....