Italia
Il grande cuore di pietra spezzato dal sisma
Il racconto La montagna ferita e i paesi ridotti al silenzio, paesaggi interiori infranti e squarci di vita intima sui palazzi sbilenchi. Una storia fatta di salvati e di sommersi, dove la morte è un’infida presenza sotterranea che serpeggia. Da Montegallo ad Arquata, ricognizione immalinconita sul versante marchigiano del terremoto
Arquata del Tronto oggi – Angelo Ferracuti
Il racconto La montagna ferita e i paesi ridotti al silenzio, paesaggi interiori infranti e squarci di vita intima sui palazzi sbilenchi. Una storia fatta di salvati e di sommersi, dove la morte è un’infida presenza sotterranea che serpeggia. Da Montegallo ad Arquata, ricognizione immalinconita sul versante marchigiano del terremoto
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 25 novembre 2016
Per quelli della mia generazione scappare verso la montagna significava soprattutto riti d’iniziazione, perdersi con gli amici del cuore dentro paesaggi fiabeschi, campeggiare e conoscersi, condividere un fuoco e un pasto, le bevute notturne, e misurare le forze segrete nei camminamenti pensosi verso le alture sconosciute. La catena che Giacomo Leopardi chiamava Monti azzurri, il grande anello dei Sibillini col Vettore, la Sibilla, il Pizzo della Regina, sono da sempre il nostro Patrimonio. LASSÙ NEGLI ANNI GIOVANI nascevano gli amori, sempre lì più tardi abbiamo portato in braccio figli appena nati, poi ci siamo tornati con i nostri vecchi e...