Economia
Il litio del Cile in mani sbagliate
La febbre dell'oro bianco Con un piede già fuori dalla Moneda, Piñera serve alle élite l’ultima mega-concessione. Una polpetta avvelenata per il neo presidente Boric e il suo governo. Che vorrebbe nazionalizzare. Insorge la società civile
Santiago, 7 gennaio. Manifestazione contro la privatizzazione selvaggia dell’industria del Litio e le politiche di Sebastian Piñera – Ap
La febbre dell'oro bianco Con un piede già fuori dalla Moneda, Piñera serve alle élite l’ultima mega-concessione. Una polpetta avvelenata per il neo presidente Boric e il suo governo. Che vorrebbe nazionalizzare. Insorge la società civile
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022
Il compito di servire gli interessi delle élite Piñera ha voluto assolverlo scrupolosamente fino alla fine del suo sciagurato mandato. Al punto da lanciare a ottobre, quando mancava appena un mese al ballottaggio, una gara d’appalto per la concessione ai privati di licenze relative alla produzione, divisa in cinque quote, di 400mila tonnellate di litio. E NON SI È FERMATO QUI. Con un piede già fuori dalla Moneda – a soli due mesi dall’insediamento di Gabriel Boric – ha disposto l’assegnazione di due quote di 80mila tonnellate ciascuna, per un periodo di 27 anni, alla società cinese Byd Chile Spa...
Errata Corrige
Con un piede già fuori dalla Moneda, Piñera serve alle élite l’ultima mega-concessione. Una polpetta avvelenata per il neo presidente Boric e il suo governo. Che vorrebbe nazionalizzare. Insorge la società civile