Vito Crimi foto LaPresse
Vito Crimi – LaPresse
Politica

Il «medioevo» dei nuovi comunicatori e lo scontro sul futuro dell’Inpgi

Stati generali dell'editoria Mentre la maggioranza non riesce ad approvare nemmeno i decreti in scadenza, il settore dell'informazione racconta a Palazzo Chigi la mole enorme di problemi normativi, retributivi e previdenziali che distrugge il presente e paralizza il futuro
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 giugno 2019
Narra la leggenda che mentre Bisanzio cadeva, alla corte degli ultimi imperatori romani si discutesse del sesso degli angeli. Così a Roma, mentre il presunto governo del cambiamento non riesce a convertire in legge nemmeno i decreti in scadenza, gli stati generali dell’editoria vanno avanti come se nulla fosse. Senza aver coinvolto forze politiche o commissioni parlamentari e senza lo stesso Vito Crimi, che nella giornata di ieri non si è nemmeno presentato (era alle prese con le norme per i terremotati), lasciando tutto il peso del confronto sulle tante e diverse professioni nel giornalismo e nella comunicazione (social media,...

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