Conclude così Marco Bascetta il suo pezzo:
“Ne potremmo trarre qualche insegnamento nel paese in cui ci si appassiona alla stucchevole disputa sulla posizione giuridica del saluto romano. Quando un potere centrale pretende di imporsi in una questione che dovrebbe riguardare solo il rapporto tra un sindaco e i suoi cittadini come sta accadendo a Bologna, ebbene lì si manifesta il fascismo. Quando l’esecutivo pretende di imporre limiti al diritto di sciopero, lì si manifesta il fascismo. Nella amichevole collaborazione con i mercanti di schiavi libici si articola una politica squisitamente fascista, anche quando a esercitarla è uno sbirro di sinistra. Al governo di Roma siedono gli amici e alleati di quella Afd che studia, insieme ai neonazisti, piani di deportazione di massa e contro la quale la grande maggioranza dei tedeschi si è rivoltata. Ne condividono, nella sostanza, gli orientamenti. Ma l’opposizione in Italia fatica a vedere e nominare il fascismo lì dove è, abbagliata dalle recite in camicia nera.”
Come non essere d’accordo! E invece cosa succede in Italia tra le forze di opposizione e nella società?
1- https://ilmanifesto.it/da-michele-santoro-solo-risposte-evasive?_se=bG9yZWxsYS5jaWxsb0BnbWFpLmNvbQ%3D%3D
La lista per la pace di Michele Santoro rompe con Unione popolare? È presto per dirlo, ma ieri c’è stato un segnale pubblico di divergenza… Tre sono i principali nodi problematici. Potere al popolo chiede che la lista parli esplicitamente di «superamento» della Nato. Inoltre, spiegano, c’è la discriminante sulla collocazione politica della lista. Per Pap bisogna evitare di sostenere «ogni ipotesi unitaria a sinistra»: la lista, dicono, «deve essere chiaramente indipendente ed in alternativa rispetto a tutti i principali schieramenti, senza distinzione». Da qui discenderebbe la collocazione «nel gruppo della sinistra radicale nel parlamento europeo», vale a dire il Gue…"Proponiamo che Unione popolare consideri concluso il confronto con Santoro»…Ma a quanto pare, tuttavia, il confronto prosegue.
Così, di passaggio, si potrebbe aggiungere che soltanto mettendo insieme tutta Unione Popolare e Santoro, una lista della sinistra radicale italiana potrebbe avere qualche chance di superare lo sbarramento del 4% alle prossime europee, e probabilmente non basterebbe lo stesso.
2- https://ilmanifesto.it/serve-un-cambio-di-passo-per-fermare-il-massacro-a-gaza?_se=cml0YWRhbGNhbnRvNzdAZ21haS5jb20%3D
Dice Fratoianni, tra l’altro, rispondendo all’intervista di Giuliano Santoro:
“Mi pare che si continui ad andare colpevolmente in ordine sparso, anche sulle proposte sulle quali c’era convergenza. Tanto più che la convergenza bisogna costruirla anche su altri temi. Il dato preoccupante è che la maggioranza costruisce la propria unità attorno al potere mentre opposizione continua ad essere indietro e immatura. La costruzione dell’alternativa non può essere derubricata né rinviata a ultimo momento. Immaginare che la coalizione si faccia alla fine è un errore esiziale. La destra ha costruito un’idea di società e sulla base di essa ha creato egemonia e consenso. Non ha la maggioranza nel paese, per questo occorre rimotivare al voto le persone e costruire un’alternativa possibile…
Da anni e anni le forze della sinistra ed ecologiste a ogni elezione cambiano simbolo, nome e forma. Invece serve la continuità di un proposta politica e della sua rappresentazione simbolica. Alleanza Verdi Sinistra ci sarà attorno a tre nodi…la pace…la transizione ecologica e la giustizia sociale…”
Parole condivisibili quelle di Fratoianni, mi piacerebbe tuttavia sapere se AVS, alle europee, si presenterà da sola, oppure in una lista con il PD o meglio con UP e Santoro, come sarebbe più logico e naturale. Perché se va da sola rischia anch’essa di non superare lo sbarramento del 4%.
3- https://ilmanifesto.it/europee-lobiettivo-da-non-mancare?_se=bG9yZWxsYS5jaWxsb0BnbWFpLmNvbQ%3D%3Dlista
"Abbiamo letto l’appello per una lista unica alla sinistra del Pd in occasione delle prossime elezioni europee di giugno, pubblicato dal manifesto,
https://ilmanifesto.it/elezioni-del-2024-una-lista-unica-a-sinistra
a firma di Emilio Molinari e Basilio Rizzo. Lo condividiamo nella sostanza e siamo ben felici se si comincerà finalmente a prendere apertamente un’iniziativa che vada in quel senso: lista unica o almeno passi concreti in quello spirito…
il voto di giugno diventa importante, se si vuole mantenere viva la speranza. Purtroppo, le sinistre di alternativa hanno subito in diversi paesi sconfitte e divisioni. A maggior ragione è necessario che non si disperdano voti alla sinistra del Pd…
le scadenze elettorali non sono l’occasione propizia per dare vita a nuovi soggetti politici. Quest’ultimo compito va ben al di là delle urne. Tuttavia, se nessuna lista di alternativa ottenesse il quorum nel voto, tale obiettivo si allontanerebbe ulteriormente…
per questo, chi ha la responsabilità di guidare forze politiche che si collocano alla sinistra del Pd dovrebbe porsi l’obiettivo di un’unica lista, costruita attorno a un programma essenziale…
assieme ai movimenti politici e sociali che in questi anni hanno fatto vivere una sinistra diffusa nel paese. Dare a quest’ultima una rappresentanza, pur caratterizzata da diverse ma non confliggenti sensibilità, è un obiettivo alla nostra portata. Non manchiamolo."
Benissimo e, ancora, come non essere d’accordo! Forza e coraggio, AVS, Santoro e UP datevi da fare, parlatevi e, cedendo ciascuno qualcosa (prendete esempio, in questo caso, dalle destre), mettete su una bella lista di sinistra per le europee, che possa far tornare al voto un po’ di astenuti e riaccendere le speranze dei tanti delusi. E che soprattutto riesca a superare il 4%, perbacco!
Se non è già troppo tardi.