Il ministro dello sport britannico insiste con la fascia One Love, il Qatar sempre più infastidito
Mondiali 2022 La fascia One Love al braccio, l’ennesimo guanto di sfida alla Fifa. Anche se le forme di protesta in campo tra i calciatori sembrano essersi fermate, esiste, si rafforza, il […]
Mondiali 2022 La fascia One Love al braccio, l’ennesimo guanto di sfida alla Fifa. Anche se le forme di protesta in campo tra i calciatori sembrano essersi fermate, esiste, si rafforza, il […]
La fascia One Love al braccio, l’ennesimo guanto di sfida alla Fifa. Anche se le forme di protesta in campo tra i calciatori sembrano essersi fermate, esiste, si rafforza, il coro di dissenso nei confronti della Fifa e del comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar.
Il ministro dello sport britannico, Andrew Stuart, ha fatto sapere che indosserà la fascia arcobaleno in occasione del derby tra Inghilterra e Galles, che si giocherà dopodomani.
Le due nazionali britanniche fanno parte del pacchetto di sette federazioni che hanno innestato subito la retromarcia di fronte alle minacce di punizioni dalla Fifa: quella fascia One Love, in onore della campagna sulla tutela della comunità gay lanciata due anni fa in Olanda, non è mai stata mostrata al braccio.
Il primo a dire pubblicamente che l’avrebbe indossata, a costo di pagare una multa, era stato Manuel Neuer, il capitano della nazionale tedesca. La Germania poi si è “riscattata” mostrandosi con la bocca tappata alla foto di squadra precedente alla partita con il Giappone.
E dopo Neuer si era esposto anche Harry Kane, capitano della nazionale dei Tre Leoni, prima della rinuncia. Kane però ha fatto arrivare la sua vicinanza alla comunità omosessuale sfilando con un orologio con i colori dell’arcobaleno dal valore di 600 mila euro.
Invece il ministro dello sport britannico, che ha fatto tempo fa coming out, ha detto che metterà la fascia, spiegando di aver voluto seguire l’esempio del ministro dell’interno tedesco, Nancy Faeser, in tribuna qualche giorno fa con la fascia One Love.
Nei giorni scorsi si è impegnato pubblicamente anche il ministero dello sport francese, Amelie Oudéa-Castra, aveva invitato i calciatori della nazionale campione del mondo in carica a prendere posizioni contro i diritti violati in Qatar, generando malcontento tra i calciatori e soprattutto con la federcalcio francese, vicina a Gianni Infantino e che si ritrova a parigi il Qatari Sports Investments, il fondo qatariota che detiene la proprietà del ricchissimo Paris Saint Germain.
In Inghilterra è alta l’attenzione sull’oppressione dei diritti degli omosessuali in Qatar, nonostante la titubanza della Football Association, che solo negli ultimi giorni ha deciso di schierarsi, raccontando anche che la Fifa sarebbe arrivata, attraverso un gruppetto di suoi dirigenti, a minacciare gli inglesi di una penalizzazione nella classifica del girone mondiale.
“Usare la fascia arcobaleno per segnalare una questione crea un problema. Non solo in Qatar ma in tutto il mondo arabo. Abbiamo differenti valori e differenti visioni e quindi queste ostentazioni lanciano un messaggio molto divisivo”Hassan al-Thawadi, presidente del comitato organizzatore dei mondiali 2022 in Qatar
Il gruppo di tifosi inglesi 3LionsPride, che rappresenta la comunità Lgbt, ha deciso di non recarsi in Qatar per sostenere la nazionale di Southgate. Va anche ricordato che è stato un quotidiano britannico, The Guardian, con una serie di reportage, a mettere in luce i migliaia di migranti morti sui cantieri degli stadi qatarioti e, ultimamente, anche sulle disumane condizioni di vita degli stessi migranti durante i mesi di lavoro per la Coppa del Mondo.
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