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Dopo l’Aja. Il nesso spezzato tra unicità e imputabilità

Benjamin Netanyahu, foto ApBenjamin Netanyahu, foto Ap

Israele/Palestina Raramente è dato assistere a momenti che definiscono la storia. I 45 minuti di lettura delle determinazioni della Corte internazionale dell’Aja sull’accusa di genocidio portata dal Sudafrica nei confronti di […]

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 28 gennaio 2024
Raramente è dato assistere a momenti che definiscono la storia. I 45 minuti di lettura delle determinazioni della Corte internazionale dell’Aja sull’accusa di genocidio portata dal Sudafrica nei confronti di Israele lo sono. Sotto gli occhi dell’umanità intera, in diretta, la Corte del mondo ha ridefinito, riaffermandolo, il senso del «mai più» da cui era nata. La sentenza ha spezzato per la prima volta il nesso fra l’unicità della Shoah e l’eccezionalismo di Israele, quale finora si era manifestato: come scudo contro l’imputabilità di tutte le violazioni legate all’occupazione dei territori palestinesi, e come immunità e impunità rispetto alle norme...

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