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Un anno di sangue nel Nicaragua dell’ex «guerrillero»

Un anno di sangue nel Nicaragua dell’ex «guerrillero»Managua, 30 maggio 2019. Una delle cosiddette "Madri di aprile" piange il figlio ucciso dai cecchini di Ortega un anno fa – Afp

Ortega (e Gelli) Il ricordo del peggiore massacro nella storia moderna del paese centroamericano, la resistenza dei "millennials nicas", le profonde differenze con il caso venezuelano e quegli strani intrecci tra l'orteguismo e il figlio dell'ex "venerabile"

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 2 giugno 2019
È trascorso un anno dal massacro più sanguinoso nella storia moderna del Nicaragua: 19 vittime in tutto il paese, nel giorno della Madre Nicaraguense; di cui 11 a Managua per mano di cecchini che sparavano dai tetti del Estadio Nacional su un’immensa manifestazione di protesta; per ordine del “fu” comandante guerrillero Daniel Ortega. Se si sommano poi gli ultimi 13 mesi dalla inerme rivolta dei millennials nicas, il bilancio va dai 325 ai 550 morti, a seconda che le stime provengano da organismi per i diritti umani nicaraguensi (dichiarati illegali) o internazionali (espulsi dal paese); almeno 650 i detenuti; e...

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