Cultura
Il nirvana digitale del gioco d’azzardo
Tempi presenti Slot-machine con sofisticati software e algoritmi, locali progettati accuratamente per creare bolle temporali finalizzate a stabilire un rapporto intimo e fusionale tra macchina e utente. «Architetture d’azzardo» della ricercatrice Natasha Dow Schüll
Charles Bell, "Rol-a-top", 1981
Tempi presenti Slot-machine con sofisticati software e algoritmi, locali progettati accuratamente per creare bolle temporali finalizzate a stabilire un rapporto intimo e fusionale tra macchina e utente. «Architetture d’azzardo» della ricercatrice Natasha Dow Schüll
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 30 dicembre 2015
In suo onore è stata costruita una città nel deserto con i soldi, dicono gli informati, della mafia italo-americana. Dall’alba della modernità è stato usato per riempire le casse degli Stati nazionali in tempi di magra o evasione fiscale galoppante. È uno dei settori che vedono investire i privati centinaia di milioni di dollari (o euro) in ricerca e sviluppo per adattare innovazioni destinate ad altri industrie produttive nel gioco d’azzardo, mentre c’è una schiera di architetti e designer che lavorano a plasmare ambienti e locali per rendere piacevole le ore trascorse a scommettere o spingere pulsanti davanti a una...