Internazionale
Il papa chiede perdono ai Rohingya
Bangladesh A Dacca l’atteso incontro con una delegazione dei 600 mila musulmani costretti a fuggire dal Myanmar: «Sofferenze enormi». Nel grande campo di Cox Bazar è poco conosciuto, ma ci sperano: «Se è potente ci aiuterà»
L’incontro del pontefice con un rappresentante dei profughi Rohingya – Reuters
Bangladesh A Dacca l’atteso incontro con una delegazione dei 600 mila musulmani costretti a fuggire dal Myanmar: «Sofferenze enormi». Nel grande campo di Cox Bazar è poco conosciuto, ma ci sperano: «Se è potente ci aiuterà»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 2 dicembre 2017
Giuliano BattistonCOX BAZAR (Bangladesh)
«Vi chiedo perdono», anche «a nome dei vostri persecutori». «Oggi la presenza di Dio si chiama anche Rohingya». Nel penultimo giorno della sua visita in Asia, ieri a Dacca papa Francesco ha alzato l’asticella, dopo la prudenza diplomatica usata nei giorni scorsi in Myanmar. Lì aveva evitato di usare il termine che designa la minoranza musulmana dello stato birmano del Rakhine (ex Arakan). Qui invece lo ha adoperato, dopo aver incontrato nel giardino dell’Arcivescovado di Dacca, durante l’incontro interreligioso ed ecumenico per la pace, una delegazione di Rohingya. Gli hanno raccontato le loro storie. Storie di drammatica incertezza...