Politica

Il Pd perde (altri) pezzi

Il Pd perde (altri) pezziPier Luigi Bersani e Alfredo D'Attorre

Democrack Va via D’Attorre, in quattro dati in uscita. Direzione: nuovo gruppo di sinistra. Minoranza interna ormai in crisi nera di identità. Il voto nelle città è il giro di boa anche per il renzismo

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 18 ottobre 2015
Non è un annuncio inatteso anzi la notizia da giorni circolava alla camera. Anche mesi. Alla fine il deputato dem Alfredo D’Attorre, bersanianissimo anzi pupillo dell’ex segretario ai tempi della coalizione Italia bene comune, lascia il Pd. Lo ha annunciato ieri in un’intervista al Corriere della sera. Dopo molti no e qualche sofferto sì il deputato nato a Melfi, normalista, ricercatore in filosofia e responsabile delle riforme nel Pd avanti Renzi, alla sua prima legislatura, stavolta non ha intenzione di votare la legge di stabilità: «Impianto insostenibile», spiega, «al centro c’è l’abolizione della tassa sulla prima casa, compresi i proprietari...

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