Politica

Il presidente chiacchierone

Il presidente chiacchieroneMatteo Renzi – Foto La Presse

Democrack «Il voto non è un test su di me». Renzi se ne frega del silenzio elettorale e straparla da Trento. Dal voto dipende la stabilità dell'esecutivo e la deflagrazione del Pd. Lui si dichiara «ottimista». E invece teme di brutto Liguria e Campania. Il Pd colabrodo nei territori. E dopo il risultato scatterà la resa dei conti. Per il premier l’unico vero avversario è l’astensionismo

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 31 maggio 2015
«Ottimista». Figurarsi se alla vigilia del voto con cui si gioca la dua duplice faccia di presidente del consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi si faccia sfuggire l’occasione di dichiararsi ottimista. In realtà i segnali che arrivano dalle regioni non sono smaglianti. L’aria è cambiata, dopo la prima fase della corsa elettorale. E c’è da capire l’effetto che farà nelle urne la guerra civile esplosa nel Pd con la pubblicazione della lista dei 16 «impresentabili» da parte della commissione antimafia. Fra loro lo stesso candidato presidente del Pd in Campania Enzo De Luca. Un assist insperato per i 5...

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