Internazionale
Il re dei semiconduttori è nei guai, Taipei in mezzo tra Usa e Cina
Usa/Cina Il gigante di Chang, la Tsmc, ormai è in catene: «Libero commercio e globalizzazione sono quasi morti». Lo «scudo di silicio» si incrina, in una battaglia politica combattuta tra miliardi e sanzioni
Il quartier generale della Tsmc a Taiwan – Ap
Usa/Cina Il gigante di Chang, la Tsmc, ormai è in catene: «Libero commercio e globalizzazione sono quasi morti». Lo «scudo di silicio» si incrina, in una battaglia politica combattuta tra miliardi e sanzioni
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 22 dicembre 2022
Lorenzo LampertiTAIPEI
«La globalizzazione e il libero commercio sono quasi morti». Sentenza emessa da Morris Chang, fondatore della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), ormai nota in tutto il mondo come la dominatrice del comparto di fabbricazione e assemblaggio dei semiconduttori. Strano solo a una visione superficiale che tale sentenza sia stata emessa in Arizona, dopo un incontro col presidente Joe Biden sul sito in cui nel 2024 aprirà i battenti il primo impianto targato Tsmc su suolo americano. Già, perché i giganti taiwanesi dei microchip si ritrovano invischiati in una battaglia lungi dall’essere solo commerciale e tecnologica, ma che è ormai chiaro...