Internazionale
Morto che parla. Riappare il «reporter» russo, ucciso per finta
La storia del giornalista "risorto" L’«anti-putiniano» Arkady Babcenko ha inscenato tutto con i servizi segreti ucraini. Il governo di Kiev aveva accusato Mosca. Laconico il Cremlino: «Stanno delirando»
Il giornalista risorto con il capo dei servizi segreti ucraini e il procuratore durante la conferenza stampa – Afp
La storia del giornalista "risorto" L’«anti-putiniano» Arkady Babcenko ha inscenato tutto con i servizi segreti ucraini. Il governo di Kiev aveva accusato Mosca. Laconico il Cremlino: «Stanno delirando»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 31 maggio 2018
Yurii ColomboMOSCA
Martedì sera, Kiev. Il giornalista russo dissidente Arkady Babcenko rientra a casa dal supermercato. Ad attenderlo un killer che lo fredda alle spalle all’ingresso dell’appartamento. La moglie, in bagno, lo soccorre, ma il decesso di Babcenko avviene pochi attimi dopo. Ieri ore 16, dopo una giornata tesa di accuse e contro-accuse, di consultazioni in tutte le cancellerie mondiali arriva il dietrofront: Arkady Babcenko è vivo e vegeto. Ed è lui stesso ad annunciarlo in conferenza stampa a Kiev. Il ministero degli interni ucraino, dopo aver accusato i servizi segreti russi dell’omicidio convoca una conferenza stampa per sostenere che si era...